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Stile - Paragrafo 1 - Willem Brouwer

1. Il pluriuso della parola stile.

Si è soliti usare la parola "stile" per designare quell'insieme di elementi e di forme caratteristiche di un'epoca, individuati e definiti dagli storici al fine di poter distinguere un periodo della storia sociale da un altro. Una distinzione fatta sulla base delle proprietà formali dei prodotti artistici, che in questi periodi dimostrano una particolare coerenza che permette la loro differenziazione dalla produzione artistica dei periodi precedenti e successivi.
Una simile interpretazione del termine "stile" permette la classificazione delle singole opere architettoniche senza ricorrere ad un giudizio sulla originalità o la qualità dell'opera presa in esame. Tale concetto di classificazione acquista una grande importanza durante il periodo illuminista col formarsi e il diffondersi della conoscenza enciclopedica. La storia dell'arte studiava i monumenti delle epoche passate, li classificava in gruppi cronologici o geografici, giungendo così alla definizione dei diversi stili — romanico, gotico, rinascimentale, barocco, ecc. —, e li proponeva come modelli della produzione contemporanea.
Un'osservazione più approfondita degli stili storici rileva inoltre come essi nascano in periodi in cui la confluenza di determinate circostanze storiche e sociali che si manifestano in culture specifiche, creano l'esigenza di dare espressione ai nuovi valori mediante particolari forme rappresentative e simboliche. Questo può avvenire per lo più attraverso la trasformazione di immagini prese a prestito da altre culture.
L'Architettura Romana, in questo senso, può essere considerata il risultato, in parte, degli sviluppi tettonici e politici che compresero l'uso del calcestruzzo e l'esigenza di una monumentalità che potesse rappresentare l'impero. Una simile interpretazione del termine stile ebbe una grande importanza nella formulazione teorica durante il Movimento Moderno.
Infine si è spesso utilizzato il termine di stile per designare quei tratti caratteristici dell'opera di un artista che lo individualizzano e lo rendono riconoscibile, quasi si considerasse lo stile come una deviazione in rapporto ad una norma. Questo modo di intendere e di usare la parola "stile" fu privilegiato durante i periodi in cui dominavano filosofie e approcci romantici. Un esempio più recente è dato dalla rivista intitolata "Lo stile nella casa e nell'arredamento" (1941-1947) edita a Milano da A. Garzanti e diretta da Giò Ponti.
Ogni numero propone lo stile di un autore come per esempio "Lo Stile di Liberà", "Lo Stile BBPR", ecc. Oggi il nostro clima sociale e culturale è contrassegnato dal rifiuto di qualsiasi norma e dal culto della "autoidentificazione per differenza". Un comportamento che viene continuamente alimentato dal manifestarsi di una logica di mercato tipica del sistema capitalistico che premia il "vedettismo". In tali circostanze il termine “stile", inteso come espressione individuale, ha una particolare rilevanza per valorizzare i diversi modi di operare dei personaggi del mondo artistico. Ma in seguito tenterò di approfondire il senso di questo uso del termine di “stile” per esplicitarne ulteriori aspetti.


1. Il pluriuso della parola stile - Willem Brouwer

2. Una definizione: La voce Stile nel Dizionario di Quatremère de Quincy - Willem Brouwer

3. La ricerca di un nuovo ruolo dello stile - Willem Brouwer

4. Una declinazione formale dello stile.- Willem Brouwer

5. Una declinazione ideologica dello stile - Willem Brouwer

6. La proclamazione di uno stile: The International Style - Willem Brouwer

7. Lo Stile come espressione dello spirito di un'epoca. - Willem Brouwer

8. Lo stile inteso come caratteristica distintiva e di riconoscibilità dell'opera individuale.

 

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Willem Brouwer

Foto di Willem Brouwer Architetto willembrouwer2015@gmail.com Willem Brouwer Home Page: